martedì 26 giugno 2012

[Recensione: Trenodia] « You and I »

Trama: Bologna, anni novanta. Pino è un operaio di mezza età che trascorre una vita monotona, ma tranquilla. Jhonny è una vivace mosca parlante. 
Il loro primo incontro è stato a un funerale, quello di Jhonny. Tra loro due nascerà una sincera amicizia, che li condurrà all’interno di afose sale da ballo, a visitare rimesse abbandonate, a scappare su assolate colline. 
Per scoprire quale scherzo del destino ha trasformato un atletico ragazzo trentenne in un rompiscatole con le ali.




Il mio voto: 




La mia recensione:



E' stata davvero una bella esperienza questa. Sotto il velo di normalità ed ironia dei due protagonisti, Pino e la mosca Johnny, c'è molto più di quello che si può immaginare.
Pino rappresenta l'uomo che non ha le palle, l'uomo che, non sapendo scegliere, ha lasciato che fosse il destino a scegliere per lui, sprofondando in una vita di piatta e squallida, una di quelle vite scandite solo dai programmi che uno si fa. Come dire che tutti i giovedì c'è la pasta al forno per cena. E così tutti gli altri giorni con i loro colori, i loro impegni e i loro modi. Tutti preconfezionati da una persona mediocre che magari potrebbe pure dare molto di più al mondo e a sé stessa ma siccome si fa fatica e bisogna compiere delle scelte puntualmente abbandona tutto e se ne va, come qualcuno che ha appena evacuato un gigantesco stronzo e ha tirato l'acqua dello sciacquone per ritornare alle sue cose.
Pino arranca, giorno dopo giorno, al giorno fatidico della pensione, così come un tossico striscia verso il suo nettare degli dei.
Johnny invece incarna il prof. trentenne che si diverte e cerca di vivere appieno la sua vita. L'incidente d'auto che stronca la sua vita e lo fa poi risvegliare sotto forma di mosca cambia radicalmente anche lui, rendendolo ossessionato dalla teoria del complotto secondo cui un suo collega avrebbe deliberatamente manomesso un qualcosa che avrebbe poi causato l'incidente, semplicemente per non voler accettare la cruda realtà del rasoio di Occam, secondo cui la soluzione più semplice spesso è anche quella corretta. 
Tutto perché all'inizio l'aveva preso in antipatia e gli aveva giocato dei brutti scherzi. Scherzi che, volendo guardare, non possono essere tollerati da gente “ matura ” come a voi adulti piace definirvi. 
Johnny insomma è un personaggio davvero simpatico e alla fine devo dire che parteggiavo spesso per lui ma, a conti fatti, anche lui vive in un mondo apatico e fatto su misura. Purtroppo questo ha penalizzato ma c'è di buono che l'ha reso molto umano e di conseguenza molto stupido.
I due col tempo diventano amici e grazie ai loro rapporti iniziano a maturare. La cosa buffa è forse questa: spesso abbiamo bisogno di una spinta o di un calcio in culo per iniziare a cambiare qualcosa della nostra vita e , non so a voi, ma a me questo provoca una risatina amara, come quelle risate da bambine con l'aggiunta del tono amaro della cosa.
Anche gli altri personaggi però s'intrecciano bene con i protagonisti e il tutto diventa davvero uno spettacolo interessante, fatto di colpi di scena, risate e - nel mio caso - malcelata tristezza. A pensarci bene la canzone che sto ascoltando , musicalmente parlando perché non ho letto il testo, sembra adatta a questo libro. A me trasmette tutto quello che ho provato durante la lettura, soprattutto amarezza e dolore. Se l'avessi ascoltata leggendo chissà cosa ne sarebbe venuto fuori.
Ho apprezzato sinceramente questo libro che, nonostante tutto, secondo me un po' fa riflettere. Provare per credere.

p.s. Per puro caso ho scoperto che la parola Trenodia indica un canto funebre, riferito in special modo all'Antica Grecia.


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